L’acidosi nelle vacche: cause, sintomi, trattamento e prevenzione

Il termine acidosi (dal latino acidus unito al suffisso greco ώσις) si riferisce alla condizione di un corpo che presenta un livello eccessivo di acidi. Nei bovini, l’acidosi è associata di solito alla nutrizione e al rumine, nel momento in cui cambiano il contenuto e la microflora.

Le cause dell’acidosi

Di solito, nel bestiame, la causa dell’acidosi è associata a una disfunzione del rumine risultante da una dieta di razioni di grano, foraggio acido (es. insilato di mais) e foraggio con basso contenuto di fibre. I bovini possono anche contrarre la malattia dopo aver mangiato in una sola volta una grande quantità di cibo concentrato. Essi sono più soggetti alla malattia nei 3-5 mesi successivi alla figliatura. A causa della produzione intensiva di latte, della crescente necessità di energia e della limitata capacità degli animali di mangiare la quantità di cibo richiesta, ai bovini vengono somministrate delle razioni con alte proporzioni di cibo concentrato, spesso carente di fibre.

Si può discutere sul fatto che l’acidosi sia una malattia propria del bestiame ad alta produttività. Per incrementare la produzione, è necessario includere nella dieta una grande quantità di cereali e concentrati, riducendo al contempo la proporzione di erba da foraggio. Il foraggio deve essere tagliato con gli erogatori, ma se la tecnologia non viene utilizzata, il taglio può avvenire in modo scorretto e questo può causare l’acidosi.

I sintomi ed i tipi di acidosi nei bovini da latte

In base ai livelli di acidificazione del rumine ed ai sintomi, l’acidosi può essere sia subacuta che acuta. Normalmente il pH del rumine del bestiame in salute va da 6.3 a 7.3. L’acidosi inizia a svilupparsi quando la riduzione nel pH del rumine dura per più di 4 ore.

Nell’acidosi subacuta (SARA) il pH diminuisce in un arco di tempo che eccede le 24 ore e si aggira sul 5.0-5.5. L’appetito del bestiame si riduce, le contrazioni del rumine si indeboliscono e lo stomaco si riempie di meno. Le feci diventano più chiare e presentano una consistenza più liquida, mostrando particelle visibili di cibo non digerito. A causa dell’indebolimento della digestione delle fibre, il contenuto di grassi nel latte si riduce mentre il la proporzione tra i grassi e le proteine nel latte cambia (<1.2). Con il progredire della malattia, la persistenza aumenta e si sviluppano laminiti, infiammazioni dell’utero, spostamento dell’abomaso, deficienza di calcio ecc.

Nell’acidosi acuta, il Ph del rumine scende a <5.2 ed i sintomi sono più pronunciati. La malattia di solito si presenta quando il bovino mangia accidentalmente troppo cibo concentrato o quando la composizione delle razioni viene modificata bruscamente, e dunque la quantità di cibo concentrato aumenta notevolmente rispetto a quella delle razioni precedenti (per esempio, passando di colpo dalle razioni per le vacche da tiro a quelle da bovini da latte). Quando viene disturbata l’attività del rumine, l’appetito dei bovini diminuisce e di conseguenza anche la produzione di latte. Gli animali accusano diarrea, le feci diventano liquide, melmose e schiumose, compaiono segni di disidratazione e il cuore lavora a fatica. Le bestie diventano apatiche, si stendono più spesso e masticano di continuo. A volte possono diventare inquiete ed essere scosse da brividi, arrivando a scalciare contro l’addome a causa delle coliche gastrointestinali. Se la malattia persiste e non vengono adottate misure tempestive, le condizioni generali del corpo peggiorano, e i processi infiammatori si sviluppano in altre sezioni del tratto digerente. A causa delle complicazioni, l’animale deve essere macellato prima del tempo. In caso di acidosi grave, spesso va in coma.

Le perdite

Durante la prima metà della lattazione, l’acidosi subacuta può essere diagnosticata nel 15-40% dei bovini. Le principali perdite economiche sono causate dalla riduzione della produzione del latte e della sua qualità. Perdite ancora più gravi avvengono in presenza della forma più grave della malattia. In questi casi il bovino richiede un trattamento più complesso e, a volte, anche i capi produttivi con un alto potenziale genetico devono essere abbattuti.

Come si individua l’acidosi nei bovini?

Monitoraggio del pH nel contenuto del rumine

È possibile identificare la malattia attraverso i suoi sintomi clinici caratteristici, e analizzando la composizione e la struttura delle razioni. L’attività del rumine ed il monitoraggio del pH sono metodi efficaci per diagnosticare l’acidosi. Uno dei primi segni dell’acidosi è l’indebolimento del rumine. In caso di acidosi acuta e grave, il bovino può smettere completamente di ruminare. Il rumine del bovino in salute si contrae 5-7 volte in 5 minuti, e la ruminazione dura circa 40-50 minuti per 7-8 volte al giorno. Nelle aziende agricole, è abbastanza frequente l’uso di boli che registrano l’attività del rumine ed il pH. Questo metodo consente di indentificare in tempo i problemi di salute, prevenendone la progressione. Alcuni specialisti suggeriscono delle punture al rumine per ottenere dei campioni del contenuto e determinarne il pH. Questa procedura va effettuata 4-8 ore dopo un pasto con una miscela di mangime erogata da un dispenser o 2-4 ore dopo un pasto a base di concentrati. Il pH del contenuto del rumine viene misurato da un meter per pH o da indicatori cartacei. Pur essendo abbastanza semplice, la procedura richiede tempo ed esperienza, e dev’essere gestita solo da personale qualificato – il che può rivelarsi impraticabile per le aziende agricole più grandi, dove il bestiame rischia di essere sottoposto a stress aggiuntivo durante la procedura.

Diagnosi dell’acidosi con BROLIS HerdLine

L’analizzatore integrato di latte BROLIS HerdLine è una sorta di piccolo laboratorio di cui potrai disporre direttamente nella tua azienda agricola. L’analizzatore esamina la composizione del latte di ciascun bovino durante ogni mungitura. Viene installato nelle stalle o sui robot per la mungitura e non utilizza reagenti aggiuntivi o campioni.

I primi segni dell’acidosi possono essere indentificati attraverso l’analisi delle variazioni nei livelli delle proteine e dei grassi, ed in altri indicatori del latte. Questa tecnica è ormai diventata una delle migliori e delle più affidabili per diagnosticare la malattia, perché tutte le informazioni vengono raccolte regolarmente.

Per saperne di più

Linee guide diagnosi dell’acidosi BROLIS HerdLine:

  • Quando la digestione è compromessa, si verifica una diminuzione nella quantità di latte prodotto e nella concentrazione dei suoi costituenti.
  • Quando l’attività del rumine è compromessa, diminuiscono i batteri che degradano le fibre – e si riduce il contenuto di grassi nel latte. Se il contenuto di grassi del latte del bovino diminuisce dal 4.2% al 3.0-3.3%, siamo in presenza di un forte segnale di acidosi.
  • La proporzione ottimale fra i grassi e le proteine nei bovini da latte è ~1.2. Quando la proporzione si avvicina al limite di 1.1-0.9, si può sospettare un’acidosi subacuta, mentre se è inferiore ai 0.9 ed appaiono i sintomi clinici – si parla di acidosi acuta.

La diagnosi precoce dell’acidosi subclinica può limitarsi a trattamenti leggeri e semplici – profilassi, incremento dell’apporto di sostanze energetiche al corpo. Quando la malattia progredisce in forma clinica, il trattamento può durare 2-5 giorni. Le complicazioni possono richiedere dei trattamenti più seri con medicinali anti-infiammatori o antibiotici. In questo caso il latte potrebbe non essere adatto alla vendita, a seconda dei requisiti e delle sospensioni previste per legge.

Il trattamento dell’acidosi nei bovini da latte

A seconda dell’accertata gravità della malattia e degli agenti scatenanti, il veterinario prescrive il trattamento. Ma vale la pena ricordare alcuni consigli generali:

  • Se si osservano i segni dell’acidosi, parte del cibo contenente amido velocemente degradabile (grano, concentrati) dovrà essere sostituito con cibo ricco di fibre facili da digerire (es. sono adatti anche polpa di barbabietola da zucchero, paglia o fieno).
  • Al bestiame che ingerisce accidentalmente troppa barbabietola da zucchero, concentrati o altri carboidrati, dovranno essere somministrati il prima possibile dei farmaci che neutralizzano gli acidi. Si consiglia di somministrare 250 g di bicarbonato di sodio, 200 g di carbonato di calcio o 100-200 g di ossido di magnesio sciolto in 20-40 litri d’acqua. Tuttavia, tali rimedi possono funzionare solo se il rumine è libero da prodotti tossici. Se la salute del bovino non migliora dopo 4-6 ore, il trattamento con i farmaci deve essere ripetuto.
  • Per ristabilire l’attività del rumine, si raccomanda di somministrare del lievito, estratti speciali vegetali o altri additivi.
  • I bovini con una forma lieve di acidosi possono guarire modificando le razioni di cibo, riducendo i carboidrati ed incrementando la crusca.
  • Se necessario, verranno somministrati antibiotici o altre preparazioni veterinarie.
  • È consigliabile trasferire nell’esemplare malato il contenuto di un bovino in salute (5-10 l).
  • Ai bovini con acidosi acuta viene applicata anche la procedura del lavaggio del rumine. Questo è il trattamento più radicale e deve essere effettuato il prima possibile. Dopo la procedura, è consigliabile trasferire nell’esemplare malato il contenuto del rumine di un bovino in salute, somministrare antibiotici e preparazioni di enzimi proteolitici, ed iniettare in vena soluzioni ipertoniche.
  • Senza trattamento, se la malattia non viene diagnosticata in tempo e non vengono adottate delle misure adeguate, gli zoccoli del bovino si danneggiano e si deformano, compaiono delle ulcere sulle suole e l’animale inizia a zoppicare.

La prevenzione dell’acidosi nei bovini

Al fine di evitare l’acidosi e mantenere la qualità del latte, è molto importante la prevenzione:

  • Per evitare i problemi causati dall’acidosi, si raccomanda di somministrare gradualmente ai bovini razioni di cibi concentrati.
  • La dieta deve comprendere dosi sufficienti di fibre adeguatamente schiacciate e di buona qualità. Evitare di nutrire l’animale con materiali contaminati con micotossine.
  • Si raccomanda di usare con moderazione il cibo concentrato: la quantità giornaliera deve essere somministrata in varie porzioni, preferibilmente miscelata con cibo crudo.
  • Dovrebbero essere utilizzati additivi che alcalinizzano il contenuto del rumine e migliorano la sua attività – bicarbonato di sodio (1-2 per cento di cibo DM), carbonato di calcio, ossido di magnesio, vitamine del gruppo B, lievito, enzimi ecc.
  • Il carbonato di sodio può essere usato profilatticamente miscelandolo con altri additivi, ma si raccomanda di farlo periodicamente, perché con il tempo il corpo si adatta e può diventare inefficace.
  • Monitorare ed analizzare il cambio degli indicatori del latte con BROLIS HerdLine. Un analizzatore integrato di latte (in-line milk analyzer) può fornire molte informazioni utili sullo stato delle mammelle dei bovini. I dati registrati sul cambio nella composizione del latte e su altri indicatori durante la mungitura consentono di identificare velocemente e in modo efficace gli animali che presentano delle alterazioni non caratteristiche di un organismo in salute. Con la valutazione dei valori dei grassi, delle proteine, del lattosio e di altri indicatori del latte durante ogni mungitura, il sistema fornisce immediatamente i dati dei bovini a rischio di acidosi. In questo modo è possibile prendere rapidamente delle decisioni, prevenendo la progressione della malattia.