La chetosi nei bovini: cause, sintomi, trattamento e prevenzione
La chetosi è il disturbo metabolico dei bovini più diffuso nelle aziende agricole moderne. A causa della sua frequenza, più che una malattia vera e propria la si potrebbe definire come una condizione dei bovini produttivi dei nostri giorni. Specialmente nella sua forma subclinica, la chetosi si presenta in seguito a uno squilibrio energetico dovuto alla lattazione intensiva dopo la figliatura.
Cause della chetosi
Sintomi e tipi di chetosi nei bovini da latte
La chetosi viene descritta come clinica o subclinica in base ai sintomi clinici, a seconda della loro presenza o assenza.
Nella chetosi clinica, l’odore di acetone permea l’aria della stalla: gli animali malati mangiano male, la produzione di latte diminuisce, la sua consistenza cambia ed il pH aumenta. Nella forma tipica della malattia, i bovini malati presentano segnali ricorrenti: si leccano la pelle, perdono rapidamente peso, si muovono con lentezza e presentano un leggero inarcamento della schiena. Con il progredire della malattia, si possono verificare fenomeni nervosi: le bestie tendono a camminare in circolo, a incrociare le zampe, a sostenere la testa su un palo o su un muro. A volte accusano cecità temporanea, i movimenti non sono coordinati e la masticazione è accompagnata da salivazione abbondante.
Le perdite
Questa malattia metabolica causa considerevoli perdite economiche, incidendo sulla produzione di latte per il resto della lattazione, e scatenando effetti avversi sulla riproduzione e sul sistema immunitario degli animali. I bovini affetti dalla forma subclinica mangiano fino al 20% in meno di sostanze secche e danno ~2-3 kg in meno di latte al giorno. Si è stabilito che nelle mandrie ad alta produttività, fino al 50 per cento dei bovini può soffrire di chetosi subclinica, ed il 20-30 per cento di questi casi progredirà nella forma clinica.
La chetosi subclinica ha un impatto diretto sulla fertilizzazione (i bovini devono essere inseminati più di 3 volte), poiché inibisce la produzione di latte fresco a causa della perdita di peso e dell’endometrite. In maniera indiretta, la chetosi latente influenza la mastite e la zoppìa.
Come si individual la chetosi nei bovini?
Test del sangue in laboratorio
L’aumento della concentrazione di idrossibutirrato nel sangue (>1.2 μmol/l) è considerato lo standard diagnostico della chetosi. Se a segnalare lo squilibrio – oltre al test del sangue – concorrono segnali clinici, la chetosi viene definita clinica. Subclinica, invece, se i segnali sono assenti.
Dopo la figliazione i bovini perdono molto peso, la produzione di latte si riduce e gli animali sono più soggetti alla costipazione. I piccoli dei bovini affetti da chetosi sono più esposti all’infezione. Più la chetosi clinica è intensa, più l’animale tende a soffrire di mastite e endometrite, con conseguenze a carico del ciclo riproduttivo. Spesso, con la malattia, si presenta uno spostamento dell’abomaso. Nella stessa fase di lattazione, aumenta il rischio di steatosi epatica.
Ipoglicemia, chetonemia, chetonuria sono segnali caratteristici della chetosi. Un altro sintomo può essere l’abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue (20-40 mg/dl). È opportuno valutare i livelli di chetone (specialmente BHB) nel sangue o in altri fluidi, perché l’aumento nella loro concentrazione riflette in modo più preciso la progressione della malattia. I test di laboratorio sono un metodo preciso ed efficace per diagnosticare la chetosi, ma non sempre pratico e veloce – poiché richiedono personale qualificato ed attrezzature speciali. Bisogna prelevare i campioni, preparare ed inviare i test al laboratorio e poi valutare i risultati ottenuti con l’aiuto di specialisti. La procedura richiede tempo e costi aggiuntivi, e gli animali vengono sottoposti a stress durante le procedure veterinarie.
Test rapidi
Come alternativa ai test di laboratorio, sono stati sviluppati test rapidi e meter mobili per individuare i corpi chetonici nel latte. Questi test sono semplici, veloci ed economici. Tuttavia non sempre sono risultano pratici – specialmente per le grandi aziende, che devono esaminare molti animali. Anche in questo caso, c’è bisogno di personale qualificato per fare i test e prendere in tempo le decisioni adeguate.
Diagnosi della chetosi con BROLIS HerdLine
L’analizzatore integrato del latte BROLIS HerdLine è una sorta di piccolo laboratorio di cui potrai disporre direttamente nella tua azienda agricola. L’analizzatore esamina la composizione del latte di ciascun bovino durante ogni mungitura. Viene installato nelle stalle per la mungitura o sui robot e non utilizza reagenti o campioni aggiuntivi.
L’analisi delle variazioni dei grassi, delle proteine o di altri indicatori del latte può evidenziare in tempo i primi segnali della chetosi. Poiché questi dati vengono raccolti costantemente, il nostro metodo di diagnosi è senz’altro tra i più affidabili.
Linee guida per la diagnosi della chetosi BROLIS HerdLine:
- 2-4 settimane prima della chetosi, si nota una riduzione della produzione del latte.
- La quantità e la proporzione dei componenti del latte (proteine, grassi, lattosio) cambiano.
- Il rapporto tra grassi e proteine nei bovini in salute dovrebbe essere di ~1.2. Quando il rapporto si avvicina al limite di 1.5, si può sospettare una chetosi subclinica, mentre se si eccede il limite e appaiono i sintomi della malattia, si parla di chetosi clinica.
La diagnosi precoce della chetosi subclinica può essere effettuata con un trattamento semplice e facile – profilassi – aumentando l’apporto di sostanze energetiche. Con il progredire della malattia verso la forma clinica, il trattamento può durare 2-5 giorni. Le complicazioni possono richiedere dei trattamenti più seri con farmaci antiinfiammatori o antibiotici. In questo caso il latte non deve essere venduto, nel rispetto dei requisiti e delle sospensioni previste per legge.
Trattamento della chetosi nei bovini da latte
A seconda della gravità accertata della malattia e degli agenti scatenanti, il veterinario prescrive il trattamento. Ma vale la pena ricordare alcuni consigli generali:
- I bovini svezzati devono essere nutriti con crusca ad alto contenuto di fibre preparata adeguatamente, per stimolare la ruminazione e mantenere il volume del rumine.
- Utilizzare sostanze glucoplastiche (propionato di sodio, glicol-propilene, glicerolo, monensina) e altri strumenti veterinari ed additivi per ristabilire più velocemente l’apporto energetico nei bovini in caso di malattia.
Prevenzione della chetosi nei bovini
Al fine di evitare la chetosi e di mantenere un latte di buona qualità, è molto importante la prevenzione:
- Assicurare un’ottimale condizione fisica del bovino. Il punteggio di 3.0-3.5 alla figliazione è considerato ideale.
- Un paio di settimane prima della figliazione, introdurre cibo concentrato nella dieta dell’animale in piccole quantità, incrementando il valore energetico.
- All’inizio della lattazione, cambiare gradualmente la dieta ed evitare il cibo di bassa qualità. Non aumentare improvvisamente la quantità di concentrati.
- Fare più attenzione ai bovini nel primo mese dopo la figliazione. Paresi, metrite, ritenzione della placenta e altri fattori aumentano il rischio di chetosi e possono influenzare l’efficienza del resto della lattazione.
- Nei sistemi di stabulazione più liberi, si raccomanda di formare un gruppo separato per i bovini da latte fresco in modo da facilitare il monitoraggio e il controllo degli animali. Le buone condizioni di stabulazione sono necessarie per rendere il meno stressante possibile l’esperienza dell’animale.
- Effettuare periodicamente dei test del sangue, del latte e delle urine per monitorare i corpi chetonici ed altri indicatori.
- Monitorare ed analizzare le variazioni nei parametri del latte con BROLIS HerdLine, specialmente nei primi mesi della lattazione. L’analizzatore integrato può fornire molte informazioni utili sullo stato della mammella nei bovini. I dati raccolti sulle variazioni della composizione del latte e di altri indicatori durante la mungitura consentono l’identificazione rapida ed efficiente degli animali che presentano alterazioni fisiche inconsuete per degli organismi in salute. Attraverso la valutazione dei valori dei grassi, delle proteine, del lattosio e di altri indicatori ottenuti durante la mungitura, il sistema fornisce immediatamente dei dati sugli animali a rischio di chetosi. In questo modo è possibile prendere rapidamente delle decisioni, prevenendo la progressione della malattia.